(di Nicola Simonetti) I medici del Baylor University Medicai Center di Dallas, in Texas hanno restituito, stampato in 3D, il cuore che avevano prelevato ad un paziente e sostituito con un altro trapiantato.
Quel cuore era gravemente danneggiato sì che era stato necessario sostituirlo. Ora il “regalo” del vecchio cuore in 3D servirà al suo titolare (68 anni, da circa 20 portatore di pace maker) per rendersi conto dei danni rilevabili che ne avevano richiesto la sostituzione.
Un “avviso al navigatore” perché apprezzi con maggiore coscienza, l’organo trapiantatogli e lo preservi da possibili danni evitabili.
“Procediamo – hanno detto i cardiochirurghi – sulla via della prevenzione e questa novità aiuterà a recepire il messaggio e mettere in pratica i consigli relativi.
Il sito WebMed, dando la notizia, precisa che la Baylor University ha, con questo primo atto, iniziato l’attuazione del programma “Heart-to-heart”che vuole responsabilizzare sempre più i trapiantati di cuore a prendersi cura del nuovo organo che essi hanno ricevuto e che consente loro di continuare a vivere. Lo faranno ancora meglio se potranno far riferimento ai danni che la loro precedente condotta oppure le vicissitudini esterne avevano creato al cuore originale che mamma gli aveva donato. Quello di questo 68enne era diventato come un vecchio scarpone che aveva moltiplicato per tre le misure normali.
I medici confidano che il cuore in 3D sarà per lui un’ammonizione, un incentivo a rispettare meglio e di più l’organo trapiantato.