Riportare la Moldavia sotto la propria influenza sarà uno dei prossimi obiettivi di Putin, senza l’utilizzo delle armi. Emissari filorussi con ingenti somme di denaro starebbero corrompendo politici e personalità moldave per allontanare il Paese dalla aspirazioni europee
di Emanuela Ricci
Le recenti consultazioni elettorali in Europa e negli Stati Uniti ripropongono il tema della disinformazione, montata ad arte per condizionare l’opinione pubblica verso un particolare orientamento politico, ovvero verso la narrativa di un Paese terzo, interessato a raggiungere precisi obiettivi di carattere stretegico ed economico. Ostacolare processi democratici, cercando di condizionare i cittadini chiamati al voto risulta essere una pratica ormai diffusa e conclamata dei servizi di sicurezza russi. L’utilizzo di mezzi di comunicazione di massa come i social o i giornali online hackerati sono solo alcuni degli artifizi messi in atto. Molto suggestivo ed efficace l’impiego di veri e propri emissari che, con cospicue somme di denaro, cercano di corrompere politici e persone influenti dei Paesi entrati nel mirino di Mosca. Fenomeno che starebbe avvenendo in Moldavia oggi ad un bivio, prossimo a dover scegliere, con un referendum, la strada che porta all’Unione Europea o alla sfera d’influenza di Mosca.
A rivelarlo al quotidiano italiano Repubblica alcune fonti occidentali che sono confidenti con il fenomeno corruttivo. Come avvenuto con la Georgia ora Mosca ha puntato la Moldavia dove si sta cercando, con l’aiuto della popolazione di origine russa, di riportare l’ex paese dell’Unione Sovietica nel suo alveo originario, spegnendo così le aspirazioni europeiste del Paese. Nella partita rientrano anche i filorussi della regione ribelle della Transnistria, autoproclamatisi indipendente nel 1990.
Il capo del Servizio di informazione e sicurezza della Moldavia “ha affermato che solo nel 2023 la Russia ha incanalato illegalmente più di 55 milioni di dollari, ovvero quasi lo 0,4% del Pil nominale della Moldavia, per influenzare le elezioni presidenziali e il referendum sull’adesione alla Ue in programma in autunno e acquistare voti nel Paese”.
Il think thank inglese Chatham House ha riferito che il servizio di sicurezza nazionale della Moldavia è certo che i filorussi presenti sul territorio abbiano ricevuto milioni di euro per organizzare proteste antigovernative e commettere frodi elettorali.
Mosca non può fare bonifici ordinari perché facilmente tracciabili. Preferisce affidarsi a propri emissari o filorussi moldavi per trasportare ingenti somme si denaro e precisamente 9.999 euro a viaggio, perché in Moldavia il vincolo al contante è fissato a 10.000 euro. Parliamo di finanziamenti illeciti che però entrano nel Paese in maniera legale per un controvalore che non si riesce ancora a quantificare, perché ad oggi, incontrollabile. Verosimilmente ogni volo che entra in Moldavia può trasportare centinaia di emissari russi o filorussi con il prezioso bagaglio al seguito.
La scoperta del traffico d’influenza in Moldavia, a suon di denaro contante, dimostra l’ingegnosità russa nel ricercare soluzioni efficaci ed attuabili per raggiungere ad ogni costo l’obiettivo strategico prefissato.
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