Un fondo di 500 miliardi per la Difesa comune europea

di Francesco Matera

L’Unione Europea discute attivamente sulla creazione di un fondo comune da 500 miliardi di euro per finanziare progetti di difesa e approvvigionamento di armi, attingendo dai mercati obbligazionari. L’iniziativa mira a rafforzare le capacità militari europee, in previsione dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Il tycoon americano ha più volte minacciato di ridurre le garanzie di sicurezza degli Stati Uniti agli alleati della NATO se non aumentano le loro spese militari al meno al 2% del Pil.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, il fondo si dovrebbe basare su obbligazioni garantite dai paesi partecipanti, invece di coinvolgere direttamente l’UE. Questo approccio rende il piano più flessibile e aperto a stati non membri dell’UE, come Regno Unito e Norvegia. La partecipazione è volontaria, permettendo agli stati militarmente neutrali, come Austria, Malta, Irlanda e Cipro, di astenersi senza imporre un veto.

Le discussioni su questo fondo nascono dalla crescente necessità di migliorare le capacità di difesa dell’Europa sia per sostenere l’Ucraina nella guerra contro la Russia sia per prepararsi a un possibile scenario in cui gli Stati Uniti riducano il loro impegno militare nel Vecchio Continente. Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis evidenzia un cambiamento di atteggiamento tra i leader dell’UE, affermando che la crisi attuale ha creato un “rinnovato senso di urgenza” sulla necessità di investire di più nella difesa.

La proposta prevede un ruolo tecnico per la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), che dovrebbe amministrare le garanzie nazionali e gestire le operazioni finanziarie. Tuttavia, le politiche attuali della BEI vietano il finanziamento diretto di investimenti in armamenti, e l’istituto non è ancora stato formalmente coinvolto nei piani.

Paesi come Paesi Bassi, Finlandia e Danimarca si mostrano favorevoli alla proposta, mentre la posizione della Germania, cruciale per il successo del piano, rimane incerta e potrebbe dipendere dall’esito delle elezioni federali di febbraio prossimo. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sostiene che un minimo di 500 miliardi di euro sarà necessario nei prossimi dieci anni per soddisfare le esigenze di sicurezza dell’Europa.

Il fondo permetterebbe di finanziare progetti di difesa congiunti, come il sistema di difesa aerea comune proposto da Polonia e Grecia, il cui costo da solo si aggira sui 500 miliardi di euro. Tuttavia, resta da definire come i fondi verrebbero utilizzati e quali priorità avranno. Un alto funzionario europeo coinvolto nei colloqui sottolinea che, pur essendo favorevoli a stanziare maggiori risorse per la difesa, è fondamentale stabilire un piano chiaro sull’impiego dei fondi.

Subscribe to our newsletter!

Un fondo di 500 miliardi per la Difesa comune europea