Un uomo da solo al comando per fermare un paese

(di Francesca Proietti Cosimi) Così Paola Palma sull’attuale situazione in Italia dopo gli effetti del coronavirus e i riflessi sull’industria della musica. Il Coronavirus mi preoccupa di meno, ma il settore musicale, che già non viveva  in buona salute, si è praticamente fermato. I giornali ne parlano, certo, parlano dei concerti di Bugo e Venditti saltati e dei teatri chiusi, dimostrando di sapere come al solito poco e niente di musica. Scrivono due righe con un titolo acchiappa lettori, ma della lunga filiera discografica già semi agonizzante e di come sopravviverà  anche a questo ennesimo contraccolpo non si parla. Non c’è tempo per l’approfondimento.

Per fortuna, aggiunge la Palma, ci sono le associazioni di categoria, come l’AFI, a tutela della musica e di chi la crea, che lanciano un grido di allarme serio, ma in questo momento mettiamoci in coda, c’è tutta Italia che affonda e grida aiuto, dal design, al turismo, alla moda e la musica passa per la Cenerentola dell’industria.

Solo la settimana scorsa, prima del Coronavirus, le nostre associazioni già lottavano sul campo a San Remo per le briciole, perché i rimborsi di un artista “giovane” o “big” al Festival sono ridicoli e i musicisti dell’orchestra assunti da mamma Rai e contrattualizzati, ma tecnicamente freelance con partita Ivapercepiscono circa 50 euro al giorno. Le loro giornate di lavoro tra prove e serata durano anche 10/12 ore,…ecco lo sottolineo, perché poi si parla del seno della Leotta o dei sermoni di Benigni e ci perdiamo la canzone italiana.

Non ci siamo ancora ripresi, che arriva il Coronavirusargomento delicato gestito come fosse la peste bubbonica e veicolato a bomba, a reti unificate tramite la Tv generalista, con l’insostenibile leggerezza dell’essere di chi, non solo non pensa alle conseguenze planetarie di un utilizzo improprio del mezzoma anzi se ne compiace pure!

Il visionario Warhol disse “ nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti”.  Sono bastati soli 15 minuti per fare più danni del virus.

 

Un uomo da solo al comando per fermare un paese

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