Il premier Meloni ha chiesto ai suoi parlamentari velocità e serietà per dare il via alla manovra entro fine anno. Nel frattempo la bozza ha ricevuto la bollinatura della Ragioneria (ci sono pertando le coperture finanziarie ndr) e la firma del Presidente della Repubblica. I parlamentari della coalizione di maggioranza ripetono ai cronisti che con tre quarti dei fondi destinati al caro energia si è fatto quello che si poteva, “per il momento”. Certo è che il governo ha iniziato la sua azione in un momento delicatissimo dove si poteva davvero fare poco di fronte ad un’inflazione che viaggia oltre il 10 per cento e con un deficit per il 2022 pari al 5,6 per cento. Ieri c’è stato anche un incontro di circa un’ora a Palazzo Chigi con il rappresentante del terzo polo, Carlo Calenda che la termine della visita ha così commentato: “Ho trovato una persona molto preparata, abbiamo discusso per un’ora e mezzo nel merito delle questioni e questo è positivo”. Si profilerebbe così un appoggio alla manovra anche da parte dei parlamentari del terzo polo.
Le misure più salienti
Il documento consta di 174 articoli, rispettando l’ossatura disegnata dal ministero di Giorgetti. Resta la norma di innalzare a 60 euro la soglia per accettare pagamenti in contanti, nonostante il confronto serrato con Bruxelles. Come scrive l’Ansa saranno previsti due fondi per la cybersicurezza e 50 milioni per la metro C di Roma.
Invariati rimangono i 35 miliardi di euro previsti, di cui circa 21 impegnati per il caro energia che costringe così il Governo a tagliare il reddito di cittadinanza che per otto mesi lo rende cumulabile con i lavori saltuari.
Caro energia. Spariscono gli oneri impropri delle bollette elettriche (esempio smaltimento del nucleare) e viene rafforzato il bonus sociale (la soglia Isee passa da 12.000 euro a 15.000 euro). Potenziato anche il credito d’imposta per le imprese. Dimezzato invece, da dicembre, lo sconto carburanti (da 30,5 a 18,3 centesimi).
Lavoro. Gli oltre 4 miliardi stanziati taglieranno il cuneo di 2 punti per i redditi fino a 35mila euro, di 3 punti per quelli fino a 20mila euro. C’è anche un incentivo all’assunzione: decontribuzione azzerata per chi assume donne, giovani under 36 anni o percettori del reddito di cittadinanza. Arrivano anche i buoni lavoro nei settori agricoltura, del comparto Horeca e per lavori domestici fino a 10mila euro.
Flat tax. Vengono confermate anche per il 2023 le agevolazioni per acquisto prima casa per gli under 36. Viene aumentato anche il tetto al contante, che sale a 5.000 euro, e viene portata a 60 euro la soglia oltre la quale gli esercenti sono obbligati ad accettare carte e bancomat. Confermato poi l’innalzamento della soglia della flat tax da 65.000 euro a 85.000 euro per gli autonomi che avranno anche una flat tax per incrementi di reddito fino a 40mila euro.
Pensioni. Viene rivisto il meccanismo di indicizzazione, comprese le minime aumentate fino a 600 euro. Per le nuove uscite, viene introdotta la ‘pensione anticipata flessibile‘ – cosiddetta Quota 103 – con 41 anni di contributi e 62 anni d’età. Ma c’è un ‘tetto’ che, fino al raggiungimento dell’età pensionabile, non può superare cinque volte le pensioni minime. L’Opzione donna viene prorogata di un anno, ma solo per tre categorie: caregiver, invalide almeno al 74%, dipendenti di imprese in crisi. A questo si aggiunge l’innalzamento dell’età d’uscita da 58 a 60 anni: calerà in base al numero dei figli di un anno per ogni figlio, fino al massimo di due.
Aziende. Viene rifinanziato con 1 miliardo il fondo di garanzia per le Pmi. Viene prorogato anche bonus Ipo, un credito di imposta per favorire la quotazione delle Pmi in Borsa. Prorogata anche per il 2023 la sospensione dell’entrata in vigore di plastic e sugar tax.
Extraprofitti. La tassa diventa un contributo di solidarietà a carico dei soggetti che in Italia producono, importano o vendono energia elettrica, gas e prodotti petroliferi. Il contributo è del 50% sul reddito 2022 che eccede per almeno il 10% la media dei redditi 2018-21. Sono interessate 7mila aziende.
Inflazione. Per aiutare le famiglie l’Iva scende dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile. Viene inoltre istituito un fondo di 500 milioni di euro per la “Carta risparmio spesa” per redditi fino a 15mila.
Scuola – Sanità. Per la scuola, ha annunciato il ministro Valditara, ci sono circa 530 milioni in più rispetto all’anno scorso. Tra le altre cose è previsto il ripristino del contributo alle scuole paritarie (70 milioni) e 24 milioni al trasporto disabili. Previste anche nuove risorse per la sanità (1,4 miliardi per il 2022 e 500 milioni per il 2023).
Trasporti. Per gli enti locali, compreso il trasporto pubblico, vengono stanziati circa 3,1 miliardi. Spunta un fondo (160 milioni) per il contrasto al consumo di suolo. Per il ponte sullo Stretto è prevista la riattivazione della società Stretto di Messina spa in liquidazione, nata nel 1981. Viene inoltre evitato l’aggiornamento al rialzo degli importi delle multe stradali.
Le reazioni di Lega e Forza Italia
“Le priorità della Lega sono già ampiamente soddisfatte in legge di bilancio, adesso studiando bene il testo definitivo vedremo cosa si può migliorare: qualche emendamento lo presenteremo ma siamo molto soddisfatti di quello che già c’è“. Lo ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, al termine della riunione di maggioranza a Palazzo Chigi sulla manovra.
“Tutte le forze politiche sono soddisfatte, nel lavoro di commissione e di Aula cercheremo di portare qualche miglioria ma niente di stravolgente perché il testo già risponde alle nostre aspettative. Ci siamo dati un metodo di lavoro sulle scadenze e i tempi di lavoro – ha spiegato -, abbiamo guardato il calendario dei vari decreti che avremo nel mese di dicembre, stiamo iniziando a fare delle ipotesi su come impostare il lavoro in Aula, solo di questo abbiamo parlato. Non c’è solo la manovra, ci sono i decreti giustizia, Nato, l’Aiuti quater, è un dicembre molto ingolfato dal punto di vista parlamentare“.
“Abbiamo definito il time table di un ordinato svolgimento dei lavori parlamentari visto che all’attenzione delle Camere ci sono vari decreti, come il decreto Calabria-Nato, il decreto giustizia e abbiamo visto le scadenze anche della legge di Bilancio. C’è stato l’impegno da parte di tutti a stringere i tempi”. Lo ha riferito ai giornalisti lasciando la riunione a Palazzo Chigi la Presidente dei senatori di Fi Licia Ronzulli. Alla domanda se Fi abbia avuto rassicurazioni o garanzie sui propri emendamenti, Ronzulli ha risposto: “non abbiamo parlato nello specifico degli emendamenti. Fi presenterà proposte sulla decontribuzione per le assunzioni dei giovani e sulle pensioni minime, ma non ci sono state date garanzie”. I cronisti hanno quindi chiesto se la presidente Meloni avesse chiesto una limitazione nel numero degli emendamenti: “è il senso di responsabilità di noi tutti che porterà a limitarne il numero: non tanti ma di ottima qualità”.