Una pagina di storia emerge grazie agli Esploratori Veientani

PARTI’ PER SCHERZO …. PARTI’ PER GIOCO …

di Francesco Braghetta

Dieci anni fa quando iniziammo ad esplorare questi ambienti non potevamo immaginare ciò che sarebbe accaduto in seguito. I cunicoli di Veio resi famosi per quello che la leggenda racconta sulla caduta della antica rivale di Roma da parte di Furio Camillo. Proprio uno di questi permise ai romani, dopo dieci anni di assedio, di penetrare nella città fortificata. La Storia antica ci narra ben poco su cosa era Veio e chi fossero gli etruschi figuriamoci poi su quello che portò prima alla sua presa e poi alla sua distruzione. Le vicende belliche si riassumono in quello che i narratori del tempo, di fede romana, ci riportano soprattutto in merito all’esaltazione del comandante romano.

Detto ciò intorno agli anni ‘60 grazie agli esploratori inglesi della BSR si torna a parlare dei cunicoli di Veio attraverso una stagione di ricerca, ispezione, esplorazione dell’Agro veientano. Vengono rintracciati decine e decine di condotti idraulici scavati nel tufo atti a regimentare le acque meteoriche e dei fossi. Vengono redatte mappe e pubblicazioni che evidentemente al grande pubblico poco importano. Questi ambienti non trasmettono fascino ed interesse come invece i grandi spazi verdi della campagna romana o gli stessi siti archeologici sparsi nel territorio. D’altronde Roma con tutta la sua bellezza è troppo attrattiva per lasciare spazio ad una antica città lasciata dimenticata nell’oblio dei secoli. Negli anni ‘80 una serie di scavi interessa alcune aree di Veio ma poche sono le notizie che riguardano queste opere di ingegneria idraulica.

Eppure ce ne sono in abbondanza, alcuni anche visibili sotto i nostri piedi. Ne parlano alcuni storici tra cui il Nardini. Un certo arcivescovo di Formello, Francesco Volponi, arriva a dichiarare che il nome del paese derivi proprio da queste “ forme”. Proprio da queste informazioni partiamo dieci anni fa in una ricerca spasmodica che ci porta al rinvenimento di circa cinquanta condotti idraulici più o meno lunghi. Ispezioniamo il territorio attraverso le informazioni di una mappa delle signore Judson e Kahane ed in particolare l’area più vicina a Veio, quella di Formello, abbonda di queste gallerie. Una in particolare ci entusiasma così tanto che arriviamo a coniargli il nome di Cattedrale. In questi anni ne abbiamo raccontate tante su questa magnifica emergenza ambientale, così viene identificata . Le foto ed i video iniziano ad inondare il web. Portiamo amici e tramite una amica geologa, Tiziana, l’ipogeo viene inscritto nel Catasto nazionale.

Nel frattempo l’Avventura diventa divertimento. L’adrenalina cresce ad ogni ritrovamento ed il ritrovamento fa crescere passione ed impegno. I social aprono “porte” e conoscenze che non immaginavamo. Nella porta del Saloon dell’Avventura entrano nuovi personaggi, il gruppo cresce ed i confronti aumentano. Documentaristi si affacciano nel 2019. Fabio Toncelli è il primo che ci telefona con un suo progetto. Si inizia a girare per un documentario che verrà trasmesso nel programma “Alle falde del Kilimangiaro”. Poi un bel giorno nel 2020 ci chiamano altri signori della Rai, questa volta “Linea Verde”. Conosciamo il bravo Marcello Masi che dentro la Cattedrale strabuzza gli occhi. Arriva il Covid, tutti a casa, fino a quando sulla scena appare Jimmy Ghione. Realizziamo due puntate con lui dove i cunicoli la fanno da padrone. Ad un certo punto un famoso documentarista, Marco Mambro, chiama Pietro e gli propone un suo progetto. È quello che molti di voi hanno visto trasmesso pochi giorni fa su Geo, Rai tre. Abbiamo atteso un anno prima di vederlo ma ne è valsa la pena. Nel frattempo ecco Domenico che dopo aver realizzato un documentario sui Giganti dell’acqua nella valle dell’Aniene vorrebbe realizzare un film sugli etruschi dove il tema dominante rimane sempre l’acqua.

Cinque mesi di incontri, uscite, riprese, montaggi e registrazioni hanno permesso la realizzazione di un magnifico “prodotto”, “Il Crèmera nelle terre di Veio”, in anteprima a Sacrofano (RM) presso la biblioteca comunale l’11 maggio scorso. Seguiranno altre presentazioni nei mesi successivi e soprattutto va sottolineata l’iscrizione del lavoro all’Aqua Film Festival di Roma organizzato da Eleonora Vallone. Anche la carta stampata in questi anni si è occupata di noi dando spazio alle nostre esplorazioni, rendendo visibile da un lato il nostro impegno e dall’altro evidenziando quella valorizzazione del Territorio che è un po’ la nostra stella polare. 

CI SIAMO DENTRO CON TUTTE LE SCARPE…ops GALOSCE

Subscribe to our newsletter!

Una pagina di storia emerge grazie agli Esploratori Veientani