Le autorità degli Stati Uniti hanno annunciato gli arresti di due uomini accusati di spionaggio in terra americana per conto della Repubblica islamica dell’Iran. Gli uomini sarebbero stati arrestati il 9 agosto, ma le informazioni su di loro sono state rilasciate solamente lunedì dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. In un comunicato stampa pubblicato online, John Demers, procuratore generale aggiunto per la sicurezza nazionale, ha detto che gli uomini, identificati come Ahmadreza Mohammadi Doostdar, 38 anni, e Majid Ghorbani, 59 anni, sono stati arrestati in quanto sospettati di agire per conto dell’Iran. Doostdar ha la doppia cittadinanza, americana e iraniana, mentre Ghorbani è un cittadino iraniano che vive in California. I due uomini non sono dei diplomatici.
Secondo il governo degli Stati Uniti, gli uomini in questione sono stati osservati mentre sorvegliavano gli oppositori politici del presidente Trump e si impegnavano in altre attività che, potenzialmente, avrebbero potuto mettere gli americani a rischio.
Il comunicato stampa afferma che Doostdar ha effettuato la sorveglianza di un centro ebraico a Chicago, mentre Ghorbani ha partecipato a riunioni e manifestazioni organizzate da gruppi di opposizione iraniani operanti negli Stati Uniti. Il comunicato stampa identifica un gruppo come il Mujahideen-e Khalq (MEK), una fazione militante che ha radici nell’Islam radicale e nel marxismo.
Tra il 1970 e il 1976, il gruppo ha assassinato sei funzionari americani in Iran e nel 1970 ha cercato di uccidere l’ambasciatore degli Stati Uniti nel paese. Inizialmente ha sostenuto la rivoluzione islamica del 1979, ma in seguito ha ritirato il suo appoggio, accusando il governo dell’Ayatollah Khomeini di “fascismo”.
Ha continuato le sue operazioni in esilio, principalmente dall’Iraq, dove i suoi membri armati sono stati addestrati dall’Organizzazione per la liberazione della Palestina e da altri gruppi di sinistra arabi. Fino al 2009, l’Unione Europea e gli Stati Uniti consideravano ufficialmente il MEK un’organizzazione terroristica. Ma l’odio giurato del gruppo contro il governo in Iran lo ha avvicinato a Washington dopo l’invasione statunitense dell’Iraq del 2003. Nel 2006, le forze armate statunitensi collaborarono apertamente con le forze del MEK in Iraq, e nel 2012 il gruppo fu tolto dalla lista delle organizzazioni terroristiche straniere del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Oggi il gruppo gode di una protezione aperta dall’UE e dagli Stati Uniti.
Il 30 giugno di quest’anno, le autorità belghe hanno arrestato una coppia belga sposata, di discendenza iraniana, che trasportava esplosivi e un detonatore. Il giorno seguente, il 1 luglio, la polizia tedesca ha arrestato un diplomatico iraniano di stanza nell’ambasciata iraniana a Vienna, in Austria, mentre una quarta persona è stata arrestata dalle autorità in Francia. Tutti e quattro gli individui sono stati accusati di aver pianificato un complotto, poi sventato, per un attentato alla conferenza annuale del Consiglio nazionale della resistenza all’Iran (CNRI) affiliato al MEK che si è svolta il 30 giugno a Parigi. Non è noto se gli arresti in Europa siano in qualche modo connessi con i casi dei due uomini detenuti negli Stati Uniti.