I dazi imposti dall’amministrazione del presidente Donald Trump su alluminio e acciaio, oltre a colpire la Cina, potrebbero danneggiare uno tra i principali alleati degli Stati Uniti: il Canada. Il dazi sulle importazioni dei due metalli, annunciati ad inizio mese dal dipartimento per il Commercio, saranno eventualmente confermati dal presidente entro la meta’ di aprile, coinvolgendo il Canada, da sempre fornitore di metalli per l’industria e la difesa statunitensi, cosi’ come altri paesi esportatori: il Regno Unito, l’Australia, la Corea del Sud e altri. Trump potrebbe scegliere, rendo noto il quotidiano “New York Times”, di adottare dei correttivi per non inasprire le relazioni gia’ tese con Ottawa a causa del Trattato di libero scambio con i paesi del Nord America (Nafta) e delle tariffe Usa sul legname canadese. Tensioni, nel caso del legname, che hanno determinato il ricorso da parte del governo del Canada al pronunciamento dell’Organizzazione mondiale per il commercio (Omc). Preoccupazioni che hanno spinto il segretario alla Difesa Usa, James Mattis, a scrivere una lettera pubblica in cui, pur riconoscendo che pratiche commerciali sleali sono una minaccia per la sicurezza nazionale, raccomanda all’amministrazione cautela nei confronti degli alleati, applicando piuttosto dazi nei confronti di specifici paesi e concertandosi sul problema della super produzione cinese. Dal Canada sono provenute, nel 2016, oltre la meta’ delle importazioni Usa di alluminio, seguite a distanza da quelle russe e degli Emirati Arabi Uniti. Le importazioni statunitensi di acciaio negli anni 2016-2017 sono arrivate da Brasile, Corea del Sud, Messico e Turchia. La Cina non e’ tra i primi dieci esportatori dei due metalli verso gli Stati Uniti.