Il dibattito sulla necessità di mantenere i luoghi di culto “gun free zone” si è riaperto dopo che un uomo, il 5 novembre scorso, ha fatto irruzione in una chiesa battista del Texas e ha provocato la morte di 26 persone. Questo, purtroppo, non risulta essere un episodio isolato.
A seguito di diversi attacchi, infatti, più di un anno fa, a Tampa Bay, in Florida, il pastore Rodney Howard-Browne, sostenitore delle armi, ha affermato che certi tipi di attacchi possono essere prevenuti aumentando sia la presenza di agenti armati sia permettendo ai fedeli di andare nei luoghi di culto armati.
Il pastore ha pensato di affiggere sulla porta della sua chiesa, che ha un’affluenza di 1200-1300 fedeli, un cartello con su scritto: “Siamo armati in modo pesante, ad ogni attacco risponderemo con forza letale, sì, siamo in Chiesa ma noi proteggeremo la nostra gente“.
In un commento sui social, a sostegno dell’iniziativa del pastore della Florida, si legge :”è triste che sia necessario portare armi ed essere vigili contro assassini mentre si prega, ma è nostro diritto e dovere proteggere noi stessi e gli altri, anche in Chiesa”.