Roy Moore, ex giudice 70enne, super conservatore e candidato repubblicano per il seggio vacante dell’Alabama in Senato, accusato di aver molestato sessualmente una quattordicenne quando era già un uomo adulto, nega tutto ed è deciso a non mollare. Secondo quanto ha rivelato il Washington Post, Moore approfittò di una ragazzina 14enne nel 1979, quando lui era assistente del procuratore distrettuale. Moore si offrì di custodire la ragazzina, Leigh Corfman, mentre la madre veniva ascoltata in tribunale sulla custodia dei figli nell’ambito di un divorzio. Ma una volta soli le chiese il numero di telefono. Moore, allora un 32enne non sposato, venne poi a prendere due volte la ragazzina in macchina senza informarne la madre. La baciò ma non vi fu un vero e proprio rapporto sessuale. Altre tre donne, all’epoca minorenni, hanno raccontato di approcci di Moore, che però non andarono oltre i baci.
In una mail scritta ai suoi sostenitori Moore accusa la “Obama-Clinton machine” di voler mettere a tacere il suo messaggio e si dice certo di poter contare sul sostegno “dei conservatori timorati di Dio”, e ancora “le forze del male sono in marcia nel paese”.
Moore è sostenuto dall’ultradestra di Steven Bannon e del sito Breitbart news. A settembre ha vinto le primarie contro Luther Strange, gradito all’establishment repubblicano e appoggiato dal presidente Donald Trump.
Sulla strada delle elezioni del 12 dicembre, per sostituire Jeff Sessions, diventato Ministro della Giustizia, spunta ora l’ostacolo di uno scandalo sessuale.