Usa-Turchia, confronto teso a colpi di dazi. 15miliardi di dollari dal Qatar

Gli Stati Uniti non toglieranno i dazi sull’acciaio alla Turchia anche se Ankara avrebbe intenzione di liberare il pastore statunitense, accusato di cospirazione e terrorismo durante il fallito golpe del 2016. Nel frattempo il Qatar ha promesso 15 miliardi di dollari di investimenti in Turchia, per sostenere il rilancio della lira turca.

La posizione di apertura della Casa Bianca dei mesi scorsi era vista favorevolmente dalle autorità turche che avevano pensato di rilasciare Andrew Brunson, il pastore americano sotto processo in Turchia.
Tuttavia le divergenze tra Usa e Turchia sono cresciute di giorno in giorno e  riguardano  la posizione divergente in Siria e l’ambizione di Ankara di acquistare sistemi di difesa russi (S 400).

La Lira Turca ne ha risentito della politica estera di Erdogan e  ha perso nel corso dell’anno circa il 40% rispetto al dollaro. Gli investitori temono  il crescente controllo di Erdogan sull’economia, così come dimostrato  dalle ripetute richieste di abbassare i tassi di interesse, nonostante ci sia un’inflazione elevata. La disputa con gli Stati Uniti ha contribuito ad  aumentare il declino della valuta, toccando il minimo storico di 7,24 per  dollaro all’inizio di lunedì, innervosendo  i mercati azionari globali.
Il presidente Donald Trump ha quindi  raddoppiato le tariffe sulle esportazioni di metalli turchi verso gli Stati Uniti e  la Turchia, in risposta, ha aumentato le tariffe delle auto, alcol e tabacco statunitensi.
Un decreto di Erdogan ha raddoppiato, infatti, le tariffe turche sulle importazioni di autovetture statunitensi al 120%, le bevande alcoliche al 140% e il tabacco in foglia al 60%. Le tariffe erano anche raddoppiate su beni come cosmetici, riso e carbone.

Il portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders  ha chiarito che gli Stati Uniti avevano intenzione di rimuovere le tariffe dell’acciaio se Brunson fosse stato rilasciato. Gli Stati Uniti hanno, quindi, condannato il ministro della Giustizia Abdulhamit Gul e il ministro degli Interni Suleyman Soylu, accusandoli  di essere responsabili dell’arresto e della detenzione di Brunson.

Ottimismo si è avuto dopo che un tribunale turco ha rilasciato due soldati greci in attesa di processo. Cavusoglu ha detto che i legami con la Comunità europea sono piuttosto solidi.

Le misure di Ankara  sul piano economico-finanziario

“Stanno ora eliminando la liquidità della lira dal sistema e spingendo i tassi di interesse più in alto”, ha dichiarato Cristian Maggio, responsabile della strategia dei mercati emergenti di TD Securities.
“I tassi sono aumentati del 10%.  La banca centrale non ha fatto questo attraverso un cambiamento nei tassi di riferimento, ma sta comprimendo la liquidità, quindi il risultato è lo stesso”. La lira si è attestata a 5,75 contro il dollaro mercoledì e si è attestata a 5,90 ieri sera.
Il ministro delle finanze turco cercherà a breve di rassicurare gli investitori internazionali, in una conference call.

L’amministratore delegato di Akbank in Turchia ha dichiarato che il settore bancario è rimasto forte e le misure adottate per sostenere il mercato hanno iniziato ad avere un importante impatto, aggiungendo che non vi è stato alcun ritiro dei depositi.
Tornando al caso  Brunson, il tribunale di Izmir, dove il pastore è sotto processo, ha respinto il suo appello a essere rilasciato dagli arresti domiciliari.

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