Putin ha descritto il conflitto in corso e le sue evoluzioni come una battaglia per la sopravvivenza della Russia ed è difficile immaginare che non cercherà di vendicarsi. Ma come, con un “all in” ?
di Emanuela Ricci
Aerei militari polacchi ed alleati hanno pattugliato i cieli di competenza durante gli attacchi missilistici russi contro l’Ucraina avvenuti la scorsa notte. La notizia è stata battuta dalle agenzie mondiali a seguito della nota diramata dal comando operativo delle forze armate polacche. Il comando ha, inoltre, sottolineato che “sono stati attivati tutti i protocolli necessari per garantire la sicurezza dello spazio aereo polacco“.
Intanto, la Russia ha inserito nella sua lista degli “agenti stranieri” l’organizzazione “La strada verso casa“, formata da madri, mogli e figlie dei soldati russi mobilitati per l’invasione dell’Ucraina che organizza manifestazioni chiedendo il ritorno dei loro cari dal fronte.
Mentre le forze armate russe bombardano Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina, dall’altra parte del confine, Gran Bretagna, Francia e Germania hanno dato al governo del presidente Zelensky il permesso di usare le loro armi per colpire obiettivi militari (logistica e magazzini di munizioni) in Russia.
Washington, invece, aveva rifiutato di eliminare il divieto sull’uso delle sue armi in attacchi transfrontalieri per paura che attacchi sul suolo russo potessero scatenare un’escalation del conflitto. Tuttavia, in un importante cambio di passo, giovedì il presidente Biden ha dato il permesso all’Ucraina di lanciare missili americani contro obiettivi militari all’interno della regione di Kharkiv. Non a caso il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin e il presidente ucraino Vladimir Zelensky si incontreranno a Singapore per discutere la possibilità di espandere la geografia degli attacchi ucraini con armi americane sul territorio russo.
La reazione della Russia
Putin ha descritto il conflitto in corso e le sue evoluzioni come una battaglia per la sopravvivenza della Russia ed è difficile immaginare che non cercherà di vendicarsi. Ma come, con un “all in” ? La Russia ha minacciato in numerose occasioni di usare armi nucleari come risposta al sostegno dell’Occidente all’Ucraina: molti osservatori occidentali parlano di clamorosi “bluff” di Putin. I funzionari di Mosca hanno anche annunciato di voler procedere, a breve, con un test nucleare per convincere l’Occidente di non tirare più di tanto la corda. Utilizzare il nucleare contro obiettivi fisici, però, comporterebbe una serie di reazioni a catena che tutti, almeno per ora, vogliono scongiurare.
Per questo motivo Putin potrebbe ordinare di eseguire una serie di attacchi di diverso tipo, meno distruttivi ma altamente detonanti per società e governi. Parliamo di attacchi ibridi.
Il Cremlino potrebbe ordinare attacchi non propriamente militari su obiettivi in Occidente per paralizzare le infrastrutture e aumentare i costi per i governi occidentali nel sostenere l’Ucraina. Gli agenti russi sono già sospettati di incidenti in Gran Bretagna, Estonia, Germania, Polonia e Lituania. Ad aprile, un uomo britannico è stato accusato di un attacco incendiario su proprietà legate a un imprenditore ucraino nell’est di Londra. Si ritiene che sia stato reclutato da Mosca.
Il Cremlino potrebbe anche ordinare alla sua armata di hacker di entrare in azione. Diversi sono stati gli attacchi che hanno colpito già istituti governativi nei vari paesi europei evidenziando particolari vulnerabilità note e meno note.
Certo è che l’orso russo non mollerà mai e poi mai la presa (sull’Ucraina) forte del sostegno di Cina, Iran e Nord Corea per non parlare delle immense risorse africane che da anni sono ormai entrate nelle disponibilità del Cremlino, in barba alle sanzioni occidentali.
“Questo è un momento critico per l’Alleanza. Praticamente ogni alleato ha visto aumentare gli attacchi ibridi russi: lo vediamo, sappiamo cosa combinano, siamo pronti a rispondere individualmente e collettivamente”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken al termine della ministeriale di Praga.
Dobbiamo prepararci all’inaspettato: le nostre società si sono addormentate dopo un lungo periodo di pace post Guerra Fredda. Non osiamo immaginare come affrontare disagi minimi come l’assenza di rete internet, corrente elettrica o gas per riscaldare le fredde notti d’inverno. Siamo diventati insensibili e apatici. La guerra in Ucraina, in Medio Oriente o tutte le altre 50 guerre sparse nel mondo sono solo relegate a quei pochi minuti che trascorrono tra un telegiornale e l’altro. Tutto il resto è noia.
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