La Polizia di Stato di Palermo porta alla luce un vasto giro di tangenti nel settore degli appalti pubblici. Eseguite diverse misure cautelari nei confronti di pubblici ufficiali e imprenditori
La Polizia di Stato di Palermo, con l’operazione “Cuci e Scuci”, su disposizione della Procura della Repubblica di Palermo, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 14 soggetti che dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di corruzione, falso in atti pubblici e truffe aggravate ai danni dello Stato.
Le complesse indagini sono state condotte dai poliziotti dalla sezione “Anticorruzione” della Squadra Mobile di Palermo che hanno raccolto numerosi indizi a carico di diversi Pubblici Ufficiali in servizio presso il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche con sede a Palermo.
E’ da sottolineare come, per la prima volta a Palermo ed una delle prime a livello nazionale, il provvedimento cautelare preveda la misura del divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per mesi 12, recentemente introdotta dalla cd legge “spazzacorrotti” Legge n. 3 del 2019, a carico di 8 imprenditori.
L’ambito investigativo dell’indagine riguarda principalmente appalti pubblici finanziati con fondi del Ministero Infrastrutture e Trasporti (MIT), in particolare per l’edilizia scolastica, o di altri enti o Ministeri, stanziati per lavori di ordinaria o straordinaria manutenzione di immobili dello Stato, utilizzati per fini istituzionali o di pubblica utilità.
Le investigazioni condotte hanno evidenziato la consegna di tangenti il cui importo corrispondeva all’incirca al 2-3% dell’importo complessivo del finanziamento statale.
Il modus illecito adottato consentiva poi all’imprenditore di recuperare l’importo della tangente, attraverso l’inserimento di voci di spese fittizie o maggiorate nei documenti contabili, predisposti dai funzionari infedeli, restando di fatto a carico dello Stato.
Gli appalti pubblici in questione riguardano 5 Scuole situate nelle province di Palermo, Enna e Catania, un immobile confiscato alla criminalità organizzata e destinato all’arma dei Carabinieri per esigenze alloggiative del personale ed altro immobile sito a Capaci, destinato alla nuova Stazione dei Carabinieri della cittadina.