Il velivolo, della compagnia canadese Air Transat, era decollato da Montreal e diretto ad Atene. Il decollo dei due caccia dalla base aerea di Gioia del Colle è stato disposto dal Combined Air Operation Centre NATO di Torrejon
Due caccia Eurofighter del 36° Stormo di Gioia del Colle si sono alzati in volo questa mattina per effettuare un’intercettazione aerea a seguito di un ordine di decollo immediato, in gergo tecnico Scramble.
L’ordine è stato dato dalla NATO tramite il Combined Air Operation Centre (CAOC) di Torrejon (Spagna), in coordinamento con il Comando Operazioni Aerospaziali (C.O.A.) di Poggio Renatico e gli enti della Forza Armata deputati alla sorveglianza dello spazio aereo nazionale, al fine di effettuare la visual identification (VID) di un velivolo della compagnia canadese Air Transat che aveva perso il contatto radio con gli enti del traffico aereo.
I due caccia intercettori del 36° Stormo, sotto la guida del personale del 22° Gruppo Difesa Aerea Missilistica Integrata di Licola (Na), sono stati autorizzati a effettuare attività supersonica al fine di raggiungere il più rapidamente possibile il velivolo, proveniente da Montreal e diretto ad Atene. Il velivolo ha poi ripristinato il contatto radio con gli enti del controllo del traffico aereo ed ha potuto proseguire regolarmente verso la destinazione programmata.
L’Aeronautica Militare assicura la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, con un sistema di difesa integrato, fin dal tempo di pace, con quello degli altri paesi appartenenti alla NATO. Il servizio è garantito – per la parte sorveglianza, identificazione e controllo – dall’11° Gruppo Difesa Aerea Missilistica Integrata (DAMI) di Poggio Renatico (Fe) e dal 22° Gruppo Radar di Licola (Na), mentre sono quattro gli Stormi dell’Aeronautica Militare che con gli assetti Eurofighter assicurano il servizio di Difesa Aerea: il 4° Stormo di Grosseto, il 36° Stormo di Gioia del Colle, il 37° Stormo di Trapani ed il 51° Stormo di Istrana. Da marzo 2018, inoltre, nel sistema di difesa aerea nazionale sono stati integrati anche i velivoli F-35A del 32° Stormo di Amendola, che contribuiscono, con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione, alla difesa dei cieli italiani e che sono stati i primi aeroplani di 5^ generazione ad essere stati impiegati dalla NATO per sorvegliare lo spazio aereo dell’Alleanza in una operazione NATO di Air Policing.