La crisi economica e le condanne giunte da più parti del mondo, non fermano l’avanzata del Partito Socialista Unito di Venezuela e il presidente venezuelano Nicolas Maduro si appresta ancora una volta a vincere le amministrative prima delle elezioni presidenziali previste per il 2018.
L’opposizione ha infatti deciso di boicottare il voto, denunciando “l’assenza di garanzie” su equità e trasparenza del processo elettorale così come aveva fatto lo scorso ottobre nelle elezioni regionali che si concluse con una schiacciante vittoria del partito di governo che conquistò 18 incarichi di governatore su 23.
Gli elettori sono chiamati alle urne per eleggere 355 sindaci in tutto il Paese: di questi, oggi 242 sono esponenti del Partito Socialista Unito di Venezuela, 76 dell’opposizione, gli altri sono indipendenti. Secondo Eugenio Martinez, esperto elettorale, “l’assenza dei principali partiti politici (dell’opposizione, ndr) e (la forza) dell’apparato chavista rendono impossibile all’opposizione mantenere anche la metà dei comuni che controllano, quindi il partito di Maduro aumenterà il proprio potere nel paese, con in mente un obiettivo chiaro: le elezioni presidenziali del 2018”.