Il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica ha prorogato oggi il mandato per i direttori dell’Aise, Giovanni Caravelli e dell’Aisi, Mario Parente. Il 61enne generale dell’Esercito Giovanni Caravelli avrebbe dovuto lasciare l’incarico il 16 maggio prossimo, ora rimarrà al suo posto per altri 4 anni. Il generale dei Carabinieri Mario Parente, di 64 anni e’ alla guida dell’Aise da 6 anni ed ha già usufruito di diverse proroghe. Questa volta si tratta dell’ultima proroga.
Secondo la legge il periodo di permanenza massima alla direzione di un’agenzia di intelligence non puo’ superare gli 8 anni. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha quindi deciso che il complicato momento internazionale rende poco consigliabile il cambio dei vertici dell’Intelligence italiana.
A favorire la decisione di prorogare le due figure di spicco l’aggressione militare della Russia in Ucraina ed il coinvolgimento dell’Italia, impegnata nel sostegno con armi ed equipaggiamenti militari alle forze armate di Kiev. Parimenti il rischio di ritorsioni da parte di Mosca nei confronti di interessi italiani ha giocato un ruolo significativo nell’orientare le scelta del Governo italiano.
La stabilità delle nostre forze di sicurezza dipende anche dalla questione energetica con la necessità vitale per il Paese di diversificare le fonti di approvvigionamento per liberarsi dalla dipendenza da Mosca
Non meno importante l’effetto domino del conflitto su altri teatri sensibili per l’Italia, come la Libia, il Sahel, il Mediterraneo allargato e le susseguenti ricadute sull’economia, così come la minaccia ‘ibrida’ in corso sul campo della disinformazione e della quinta dimensione, il cyber world.
A fronte di questi delicati e sensibili “dossier” la continuità è d’obbligo, secondo le valutazioni dei nostri organi governativi deputati alla sicurezza della Repubblica italiana.
L’audizione di Caravelli al Copasir
Il direttore dell’Aise, Giovanni Caravelli e’ stato ascoltato per tre ore e mezzo dal Copasir. Guerra in Ucraina in primo piano, naturalmente, con un focus anche sulla minaccia ‘ibrida’ rappresentata dalla Russia, che tenta di influenzare il dibattito nei Paesi occidentali, attraverso propaganda, disinformazione, fake news su media e social. Il Comitato, insieme alla Commissione di vigilanza Rai, sta approfondendo in particolare il tema degli ospiti in tv, giornalisti ed esperti russi che potrebbero essere espressione diretta del Cremlino. Sul caso il Copasir la prossima settimana ascoltera’ l’ad della Rai, Carlo Fuortes ed il presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella. L’audizione oggi di Caravelli e’ dunque servita anche ad acquisire materiale utile sulla strategia di influenza messa in campo da Mosca. L’intelligence italiana ha da tempo le antenne alzate sui tentativi di spionaggio da parte della Russia, come dimostra l’arresto lo scorso anno di Walter Biot, il capitano di fregata impiegato preso lo Stato Maggiore della Difesa, nonche’ l’allontanamento di 30 diplomatici dell’ambasciata russa un mese fa. L’attenzione tra gli apparati e’ alta anche sugli aspetti propagandistici e di manipolazione dell’informazione, anche se le ospitate in tv non sono un tema di pertinenza dei servizi.