(di Emanuela Ricci) E’ stata una scoperta dell’acqua calda. Se le bombe vengono fabbricate poi devono essere vendute. Le bombe, armi ripugnanti sotto il profilo etico, non sono certo confetti. Dispiace sapere poi come vengono utilizzate e che fanno morti tra i civili ma la guerra purtroppo non distingue, il più delle volte, i bersagli. Dispiace anche sapere che a fornire gli elementi e i dati, al prestigioso giornale americano, sia stato un esponente italiano del M5S. Siamo davvero bravi a farci del male da soli!
Allora sarebbe da pensare come conseguenza, perché il rappresentante del M5S ora non inizia una battaglia seria per far chiudere la fabbrica tedesca Rheinmetall Defence in Sardegna? Anzi a far chiudere tutta l’Industria della Difesa italiana? Politicamente non è conveniente perché si perdono posti di lavoro italiani, si perderebbero voti proprio da quel popolo di cui il M5S si crogiola. Sarebbe corretto, per dovere di cronaca, andare fino in fondo e non solo con le interrogazioni parlamentari che sostiene di aver presentato.
Come ha detto in un comunicato la Farnesina l’Italia ha rispettato le norme internazionali in materia di esportazione di armi e non risulta alcun embargo ai danni dell’Arabia Saudita. L’industria della difesa e’ Pil, l’industria della difesa italiana e’ il fiore all’occhiello del sistema Paese e da’ centinaia di migliaia di posti di lavoro. Occorre essere critici a 360 gradi e capire alcune dinamiche di economia industriale e finanziaria. Personalmente preferirei un mondo senza guerra e armi, purtroppo non è così.
Ma leggiamo ora il reportage fatto dal NYT su una questione che non è affatto una notizia.
“Bombe fabbricate in Sardegna sono state usate dall’Arabia Saudita nella guerra in Yemen e hanno provocato vittime anche tra i civili: la denuncia arriva dal New York Times che in prima pagina pubblica un video con quello che definisce “il percorso del commercio delle armi” che stanno insanguinando lo Yemen. Il reportage dura poco piu’ che sette minuti: nel primo fotogramma si vede una bomba che esplode e la voce che ricorda come “lo Yemen sia immerso in un violento conflitto” da anni. E nel fotogramma successivo, un’istantanea presa dall’alto mostra un idilliaco paesino della Sardegna, circondato da due spiagge. Il quotidiano newyorkese mostra quelle che definisce “le prove” di bombe utilizzate non solo contro i combattenti Houthi sciiti ma anche contro i civili, e cita in particolare una famiglia di sei persone uccisa da una bomba. “L’Italia -riconosce il NYT- non e’ l’unico Paese che invia armi all’Arabia saudita. In base alla nostra inchiesta c’e’ stato un aumento sostanziale dell’export nel settore solo nel 2017”. Il video mostra le immagini delle visite ufficiali a Riad della premier britannica Theresa May e del presidente americano, Donald Trump. E dopo le immagini di container e camion, scorrono i volti del premier Paolo Gentiloni e del ministro della difesa, Roberta Pinotti. il quotidiano newyorkese sottolinea che l’inchiesta ha richiesto mesi di indagini. Il 22 maggio Trump si e’ recato in visita a Riad e ha firmato accordi per forniture militari di 110 miliardi di dollari, appunto…..!!!