VIDEO.  San Pietro: attivista di Femen cerca di rubare la statua del bambinello

Ieri, intorno a mezzogiorno, una giovane attivista del movimento femminista ucraino Femen ha tentato di sottrarre la statua del Bambinello dal presepe allestito in Piazza San Pietro, attirando l’attenzione di pellegrini e turisti riuniti per il Natale e l’inizio del Giubileo. La donna, una 25enne ucraina, si è spogliata, rimanendo a seno scoperto, e ha scavalcato la recinzione per raggiungere la scena della Natività. Sul corpo aveva scritto “Where is my child” e sulla schiena “Putin is a world criminal”.

Una volta bloccata dagli agenti della polizia dell’ispettorato Vaticano, la ragazza ha gridato in inglese frasi come “Questo è il mio bambino!” e “Putin è un criminale di guerra!”. È stata fermata immediatamente e arrestata per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. È stata inoltre denunciata per atti osceni in luogo pubblico, con la possibilità di ulteriori sviluppi giudiziari.

L’azione era stata annunciata in precedenza sul profilo X dell’attivista con lo slogan “Save the children of Ukraine”. Secondo Femen, circa 700.000 bambini ucraini sarebbero stati rapiti o trasferiti con la forza nei territori occupati dai russi durante la guerra. La rivendicazione includeva anche un’accusa al Vaticano, ritenuto inerte rispetto alla situazione dei bambini ucraini.

Non è la prima volta che il movimento Femen organizza azioni simili a Piazza San Pietro. Nel 2017, poco prima della benedizione Urbi et Orbi, alcune attiviste tentarono di portare via la statua del Bambinello, venendo però bloccate dai gendarmi vaticani. Un episodio analogo si era verificato anche nel 2013, quando alcune femministe ucraine si spogliarono durante l’Angelus di Benedetto XVI. In un’altra occasione, nel 2011, un tentativo simile fallì grazie all’intervento delle forze dell’ordine.

Il movimento Femen, fondato a Kiev nel 2008, è noto per le sue proteste provocatorie volte a denunciare fenomeni come il turismo sessuale, le discriminazioni contro le donne e altre ingiustizie sociali. Negli anni, le attiviste hanno portato avanti azioni in diverse città del mondo, tra cui Mosca, Kiev e Londra, attirando attenzione mediatica e spesso scatenando controversie.

Video di TGla7

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