I vigili «no», per loro è troppo stancante. I vigilantes privati, quasi sempre pensionati, invece, sì. Anche se rappresentano un costo in più per i contribuenti di Roma. L’amministrazione Raggi è pronta a trattare con i sindacati dei vigili urbani che in questi giorni, come raccontato ieri dal Messaggero, protestano per la nuova incombenza prevista dal “Regolamento della Polizia urbana” appena approvato. Cioè far rispettare il divieto di «arrampicarsi, sdraiarsi o sedersi» sulle vasche monumentali. A partire da Fontana di Trevi, dove sono state spediti i caschi bianchi h24, proprio per scacciare i turisti dai bordi di travertino ed evitare bivacchi molesti.
“Non possiamo ridurci a fare i bagnini – ha dichiarato Francesco #Croce, segretario della Uil Funzione Pubblica di Roma – Inseguire chi si avvicina alla fontana è un compito che svilisce gli agenti in servizio», sostiene. E dunque? I vigili vorrebbero una barriera, un’infrastruttura che impedisca ai turisti di sedersi a bordo vasca. La sindaca Raggi ha accettato di incontrare i sindacati il prossimo 5 settembre per ridiscutere le «mansioni operative» degli agenti, che, in difetto, si sono spinti a ipotizzare uno «stato di agitazione»
La presidente della Commissione Cultura, la grillina Eleonora #Guadagno riferisce che i vigili verranno dispensati dalla mansione che considerano troppo faticosa. E per rimpiazzarli ci saranno addetti privati. Precisa Guadagno: “Abbiamo già discusso della questione nel Movimento; le barriere non sono una soluzione praticabile, perché bisogna pensare all’armonia del contesto in cui verrebbero inserite. Siamo, quindi, orientali a rivolgerci di nuovo ad associazioni di volontari che potrebbero occuparsi di allontanare i turisti, per esempio i carabinieri in congedo, come è stato sperimentato per qualche mese in passato”.
La questione, precisa il Messaggero, d’altronde, non può scivolare dalle mani delle soprintendenze dei beni culturali che, quanto a interventi sulla tutela dei monumenti, hanno sempre l’ultima parola. Almeno dovrebbero. Se gli uffici di Palazzo Lovatelli, quartier generale della Sovrintendenza capitolina guidata da Maria Vittoria Marini Clarelli, scelgono la linea della cautela e non prendono posizione in queste ore, la questione viene tenuta sotto stretta sorveglianza dal Ministero dei beni culturali.