Circa 250 persone, tra collettivi autonomi e gruppi studenteschi, si sono riunite in piazza dell’Immacolata a Roma con striscioni e cori che chiedevano “vendetta per Ramy”, accusando le forze di polizia di violenze ingiustificate. In testa al corteo, erano presenti anche figure note come il fumettista Zerocalcare
Tensione e violenza hanno caratterizzato la manifestazione di ieri a Roma per chiedere giustizia per Ramy Elgaml, il giovane morto lo scorso 24 novembre a Milano durante un rocambolesco inseguimento con i carabinieri. La protesta, che si è svolta nel quartiere San Lorenzo, ha visto momenti di guerriglia urbana con scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Diversi i ferito da ambo le parti.
La situazione è degenerata all’arrivo in piazza dei Sanniti, quando alcuni manifestanti hanno rovesciato cassonetti, distrutto la vetrina della sede locale dell’Inps e cercato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Bombe carta, petardi, bottiglie di vetro e fumogeni sono stati lanciati contro le camionette della polizia, danneggiandone una. In risposta, gli agenti hanno effettuato cariche di contenimento per disperdere i manifestanti.
Otto poliziotti sono rimasti feriti negli scontri, uno dei quali colpito al volto dall’esplosione di una bomba carta e trasportato in ospedale. Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia Coisp, ha condannato gli attacchi definendoli una “vile aggressione contro lo Stato e chi lo rappresenta”.
Sul fronte opposto, Rifondazione Comunista ha denunciato l’uso della forza da parte delle forze dell’ordine. Giovanni Barbera, membro del comitato politico nazionale del partito, ha criticato le “brutali cariche contro i manifestanti”, sottolineando la giovane età di molti partecipanti al corteo.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha invece espresso pieno sostegno agli agenti, condannando le violenze dei manifestanti che, a suo dire, “strumentalizzano la tragedia di Ramy”. Piantedosi ha sottolineato l’importanza del rispetto della legge e ha ricordato che fermarsi a un alt della polizia è fondamentale per garantire la sicurezza.
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