Secondo quanto riportato dall’agenzia Nova, una visita “a sorpresa” del leader dell’ufficio politico del movimento palestinese di Hamas in Egitto ha generato un’ondata di speculazioni sulle ragioni che avrebbero spinto il Cairo a invitarlo.
Secondo alcuni palestinesi la visita di venerdì è legata al deterioramento della situazione in Sinai, in concomitanza con il lancio da parte dell’Egitto di un’operazione contro il terrorismo proprio il 9 febbraio scorso. Secondo altri, l’obiettivo della visita è stato quello di salvare l’accordo di riconciliazione tra Hamas e Fatah, sostenuto proprio dall’Egitto.
L’accordo raggiunto ad ottobre 2017 prevedeva il passaggio dell’autorità amministrativa della Striscia di Gaza all’Autorità nazionale palestinese. Tuttavia, una serie di elementi esterni, non ultimo il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli Usa, ha vanificato gli sforzi. Si tratta della prima visita all’estero di Haniyeh da quando è stato inserito nella lista nera dei terroristi degli Usa.
Fonti del Cairo hanno riferito che l’incontro con i funzionari dell’intelligence egiziana si è concentrato sulle misure di sicurezza lungo la linea di confine per sventare attacchi terroristici nel Sinai.