Ieri, tappa in via Roccabernarda a Roma per il Ministro della Giustizia francese, Eric Dupond Moretti. Nell’ambito della sua visita in Italia, il Guardasigilli francese è stato accompagnato dalla Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, in due ville confiscate al clan dei Casamonica e in un parco sorto dopo l’abbattimento di una terza abitazione. Alla visita hanno partecipato anche la Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese e il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
“Quando il ministro francese ci ha chiesto approfondimenti sulla legge italiana che stabilisce la destinazione sociale dei beni sottratti alle mafie, gli abbiamo voluto mostrare dal vivo cosa significhi la restituzione al territorio delle ricchezze illecite tolte ai clan”, spiega la Guardasigilli. “Da 25 anni la legge 109/1996 è uno dei punti di orgoglio della nostra normativa antimafia, ammirata anche da altri Paesi. Ora – aggiunge la ministra Cartabia – va rafforzata ulteriormente, soprattutto sulla gestione delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie, perché una volta riportate nella legalità, contribuiscano anch’esse alla ripresa del Paese dopo la crisi della pandemia”.
“La visita del ministro francese della Giustizia – dichiara la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese – costituisce un importante riconoscimento all’efficacia delle nostre misure di aggressione dei patrimoni illeciti, che concepiscono il riutilizzo sociale dei beni sottratti al circuito illegale come una forma di risarcimento per le comunità più colpite dai fenomeni mafiosi. Non è un caso – sottolinea la titolare del Viminale – che il nostro modello riscuota interesse e consenso in ambito europeo e internazionale. Anche le Nazioni Unite hanno recentemente indicato quello italiano come un sistema a cui fare riferimento. In tale quadro, un ruolo essenziale – prosegue la ministra dell’Interno – è svolto dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che, in rete con gli enti territoriali e le prefetture, assicura la gestione e la rifunzionalizzazione sociale dei beni sottratti alle consorterie criminali”
“Sono orgoglioso dell’attenzione ai massimi livelli istituzionali per il modello della Regione Lazio sul riutilizzo dei beni confiscati e, in particolare, su ciò è successo in questa strada di Roma”, ha commentato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Con la passione di tanti, con la collaborazione, con la tenacia, siamo riusciti a trasformare via Roccabernarda da strada del malaffare a strada della collettività. Un grande risultato che appartiene – prosegue il Presidente Zingaretti – ai cittadini onesti, alle istituzioni e alle forze dell’ordine che hanno fatto fronte comune per riconquistare il diritto al benessere in questo quartiere. Il riutilizzo sociale delle ville sequestrate e confiscate al clan Casamonica e il ruolo attivo dei cittadini nella gestione di questi beni dimostra che, come aveva intuito Pio La Torre, non c’è atto più efficace per contrastare le organizzazioni criminali che affermare valori collettivi”.