Oggi ha vinto l’Italia. Ho appreso che la Commissione Europea ha appena archiviato la procedura d’infrazione aperta contro il nostro Paese nel 2018 per le modalità di assegnazione dei contratti previsti dalla Legge Navale per un complessivo di oltre 5.5 miliardi di euro.
Ci accusavano di utilizzare le commesse per la Difesa come aiuti di stato alla cantieristica nazionale. Nel corso della mia missione a Bruxelles dello scorso 5 febbraio, con il prezioso supporto dei competenti uffici della Presidenza del Consiglio e della Difesa, ho invece chiarito una volta per tutte l’interpretazione da dare alla Direttiva UE sugli appalti militari, concordando con la Commissione una soluzione che consentisse l’archiviazione della procedura.
L’esecutivo comunitario garantirà d’ora in avanti un’applicazione uniforme della normativa da parte di tutti i Paesi europei, nell’ottica di sviluppare un mercato unico e integrato per i prodotti della difesa.
Sono particolarmente soddisfatto dell’importante risultato ottenuto, non solo per le centinaia di milioni di euro risparmiati dal contribuente italiano, ma anche per essere riuscito a ribaltare il paradigma “è l’Europa che ce lo chiede” ereditato dal passato. Questa volta è prevalso il punto di vista dell’Italia, che la Commissione ha fatto proprio.
Accresce ulteriormente la soddisfazione il fatto che i nostri interlocutori di Bruxelles, con i quali ho instaurato un dialogo costruttivo, ci abbiano contattato per il positivo risultato ottenuto: dei quattro Paesi contro cui era stata aperta un’analoga infrazione, solo l’Italia è infatti ad oggi riuscita a trovare una soluzione alla procedura.