Il viceministro degli Esteri cinese Wang Chao ha rivelato il principale obiettivo del paese asiatico in Europa e in Italia. Nello specifico Pechino con l’Italia intende sviluppare ulteriormente la sua cooperazione nel settore delle telecomunicazioni, con un occhio particolare alla costruzione della rete 5G. Lo riporta l’agenzia di stampa italiana Nova.
L’alto funzionario cinese ha poi detto a margine della conferenza stampa che “La Cina sta già cooperando con l’Unione europea nel settore delle telecomunicazioni, in particolare nell’area della tecnologia 5G. Già nel 2015, la Cina e l’Ue hanno firmato un accordo congiunto sulla cooperazione bilaterale sul 5G “.
L’accordo del 2015 è stato firmato durante il dialogo economico e commerciale ad alto livello Ue-Cina a Pechino. Le parti hanno concordato di rafforzare la loro cooperazione per promuovere la standardizzazione globale per il 5G ed esplorare le opportunità per l’attuazione di ricerche congiunte in questo settore, tra le altre questioni. Durante la visita di Xi, l’Italia e la Cina firmeranno un memorandum d’intesa che legherà l’Italia all’iniziativa cinese Belt and Road Initiative (BRI). La BRI è la grande offensiva economica di Pecchino per collegare Asia Europa ed Africa. Da qui l’avversione americana, il timore di perdere il controllo sull’economia globale. La tensione fra Washington e Pechino resta elevatissima. L’incontro pacificatore fra Trump e Xi è stato rinviato a giugno, se mai si terrà e le due parti sono su strade divergenti in molti campi, dall”informatica agli investimenti infrastrutturali, alle regole di mercato. .
Ora il punto è capire per tempo se nei contenuti del memorandum che verrà firmato sabato a Roma ci saranno accenni alla rete 5G. L’uso della tecnologia 5G è diventato un problema di attualità dopo che il gigante delle telecomunicazioni cinese Huawei ha affrontato accuse sui suoi legami con il governo cinese e il sospetto che Pechino potesse usare le sue attrezzature per spiare i nemici. La compagnia ha negato le accuse e chiamato in tribunale l’Amministrazione Usa per le presunte false accuse non comprovate da elementi oggettivi.