Xi e Putin a Samarcanda parlano di nuovo ordine mondiale. Pochi accenni a Ucraina e Taiwan

Ieri a Samarcanda in Uzbekistan il 39° incontro in dieci anni dello Sco – Schangai Cooperation Organization – (L’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai è un organismo intergovernativo fondato il 14 giugno 2001 dai capi di Stato di sei Paesi: Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. Questi paesi, con l’eccezione dell’Uzbekistan, facevano già parte dello Shanghai Five). Sotto i riflettori l’incontro tra Vladimir Putin e Xi Jinping in considerazione della guerra in Ucraina e delle tensioni nell’Indo-Pacifico. Lo Zar ha salutato: “Caro compagno, caro amico” mentre Xi ha espresso “la felicità di incontrare un vecchio amico”.

Putin: “La Russia apprezza l’equilibrio della Cina sull’Ucraina e comprende le sue domande e preoccupazioni sulla questione, sono qui per spiegare la nostra posizione“. Non si parla espressamente di guerra ma di sostegno reciproco sugli interessi fondamentali delle due nazioni.

Putin, ansioso di ottenere l’appoggio di Pechino ha rimarcato che “Mosca appoggia la politica “Una Cina” e ci opponiamo alle provocazioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti nello Stretto di Taiwan”.

Sull’invasione in Ucraina la Cina nonostante non l’abbia mai condannata ancora oggi non ha si è espressa con Mosca sul un possibile coinvolgimento diretto.

Putin cerca di glissare parlando di un contesto più ampio: “Il tandem di politica internazionale Russia-Cina può assicurare un ordine mondiale giusto, equilibrato e multipolare“.

Xi ha rimarcato che “la Cina è disposta a lavorare con la Russia per dimostrare responsabilità di grandi potenze, svolgere un ruolo di primo piano, iniettare stabilità ed energia positiva in un mondo caotico“.

Sul lato commerciale l’intesa Mosca-Pechino, secondo Putin, va a gonfie vele e vede l’interscambio Cina-Russia, (nei primi 8 mesi del 2022) a 117 miliardi di dollari, segnando un balzo in avanti di circa 32 punti percentuali. Mosca tramite il colosso Gazprom sta lavorando per atture un nuovo gasdotto verso la Cina, il «Power of Siberia 2» che non sarà pronto prima della fine del 2024.

Xi e Putin a Samarcanda parlano di nuovo ordine mondiale. Pochi accenni a Ucraina e Taiwan

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