Le milizie yemenite sostenute dall’Arabia Saudita, dagli Stati Uniti e dagli Emirati Arabi Uniti starebbero pagando le fazioni alleate di al-Qaeda per astenersi dai combattimenti e starebbero reclutando membri di al-Qaeda per combattere i ribelli sciiti.
Dal 2015, quando è scoppiata la guerra civile nello Yemen, gli Stati Uniti, insieme ai loro alleati arabi, Emirati Arabi e Arabia Saudita, hanno sostenuto le truppe sunnite nella guerra contro i ribelli sciiti di Houthi, verosimilmente sostenuti dall’Iran. Gli Stati Uniti sostengono, quindi, il conflitto per contenere le mire espansioniste iraniane in Medio Oriente.
Ma i combattenti sostenuti dall’Iran sono solo una delle tante fazioni armate coinvolte nella Guerra Civile Yemenita. Un’altra fazione è quella di Al-Qaeda nella penisola islamica (AQAP), che si ritiene sia la più forte branca sopravvissuta del famigerato gruppo che ha effettuato gli attacchi dell’11 settembre 2001 negli Usa.
Per diversi anni la coalizione capeggiata dagli USA nello Yemen ha sostenuto che gli sforzi sul campo avrebbero fortemente ridimensionato la forza e la capacità di combattere dell’AQAP e che il controllo territoriale del gruppo sarebbe stato del tutto eliminato.
Associated Press, secondo un’indagine giornalistica, sostiene che il motivo per cui le attività dell’AQAP sembrano essere diminuite nello Yemen, è solo perché i suoi comandanti vengono corrotti dalle milizie sunnite appoggiate dagli Stati Uniti e che i loro miliziani vengono reclutati per combattere contro gli sciiti Houthi.
Come severi salafiti sunniti, i membri dell’AQAP vedono gli sciiti come apostati e nemici dell’Islam. Sono quindi “effettivamente dalla stessa parte della coalizione guidata dai sauditi”. “Sono stati intervistati circa 30 funzionari, tra cui ufficiali di sicurezza yemeniti, comandanti di milizie, mediatori tribali e membri di al-Qaeda”. Il risultato è che le milizie sunnite, appoggiate dagli Stati Uniti, “reclutano effettivamente militanti di al-Qaeda perché considerati combattenti eccezionali”.
Il rapporto dell’Associated Press afferma inoltre che la coalizione sunnita ha concluso una serie di accordi segreti con AQAP, in base ai quali avrebbe pagato i suoi combattenti per abbandonare diverse città yemenite che erano sotto il loro controllo. Prima di lasciare tali città i combattenti AQAP sono stati autorizzati a portare con sé tonnellate di equipaggiamento militare e oggetti di valore, compreso denaro in contanti. Una caso conclamato è quello in cui l’AQAP è stata corrotta per abbandonare la città portuale di Mukalla, il quinto centro urbano più grande dello Yemen, e i suoi combattenti sono stati autorizzati a mantenere le loro armi e fino a 100 milioni di dollari in depositi di denaro, rubati. In un altro caso, i militanti dell’AQAP sono stati pagati per lasciare diverse città nella provincia dello Yemen tipo Abyan, e 250 di loro sono stati incorporati nella cosiddetta “cintura di sicurezza”, una milizia sunnita sostenuta dal governo degli Emirati Arabi Uniti. I combattenti dell’AQAP avrebbero riferito ai loro comandanti della cintura di sicurezza di “unirsi al diavolo di fronte agli Houthi”.
L’Associated Press fa notare che non ci sono prove che i fondi forniti alle milizie sunnite yemenite dagli Stati Uniti siano finiti nelle mani dell’AQAP. Inoltre, il governo degli Stati Uniti ha ripetutamente negato le accuse di Russia e Siria che sostengono varie fazioni di al-Qaeda. Tuttavia, l’Associated Press sostiene che il Pentagono statunitense è a conoscenza degli accordi segreti tra le milizie sunnite e AQAP, che alcuni dicono potrebbero finire per rafforzare la più formidabile filiale di al-Qaeda ancora attiva al mondo.