Zelensky ha incontrato lo speaker della Camera Nancy Pelosi e il leader dei democratici in Senato Chuck Schumer. Schumer ha chiarito che, secondo il leader ucraino una mancata approvazione degli aiuti che il Congresso sta valutando potrebbe costare vite umane. I democratici sono compatti nel voler sostenere Kiev, mentre fra le fila repubblicane ci sono delle obiezioni. Uno scetticismo che si è contrapposto all’appello di Zelensky per più aiuti per combattere la Russia in prima linea. Secondo, quanto scrive l’Ansa, la Cbs ha riportato che terminata la visita a Wasghinton, non è escluso che il presidente ucraino prossimamente possa visitare anche Regno Unito, Francia e Germania.
Volodymyr Zelensky è poi interventuo al Congresso americano dove tutti i parlamentari, quasi sempre in piedi, gli anno tributato scrosciosi applausi. Zelensky ha fin da subito ribadito che l’Ucraina di fronte alle “primitive tattiche” russe e “contro ogni probabilità, non è caduta ma vive e combatte“: “non ci arrenderemo mai”. Ciò, anche grazie al sostegno “fondamentale” degli Stati Uniti: “voglio ringraziare gli americani” e dire loro che gli aiuti concessi a Kiev “non sono beneficienza ma un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia”.
“Il prossimo anno sarà critico”, ammette Zelensky con il Congresso. “Potete velocizzare la nostra vittoria“, riferendosi indirettamente agli aiuti che sono in corso di invio e oggetto di dibattito da parte di alcuni repubblicani. Il presidente ucraino parla della Russia come uno “stato terrorista” che va ritenuto responsabile per la guerra: Mosca potrebbe fermare l’aggressione “se volesse”.
Zelensky ha lanciato anche un messaggio ai russi: “sarete liberi solo quando sconfiggeremo il Cremlino nelle vostre mensti”. Poi sulle armi ha detto: “Abbiamo l’artiglieria, grazie. E’ abbastanza? Onestamente no”!
Zelensky citando la Seconda guerra mondiale ed in particolare l’offensiva delle Ardenne e Franklyn Delano Roosevelt, ha ringraziato ancora una volta gli americani dicendo: “La vittoria dell’Ucraina sarà anche la vittoria dell’America“, ribadendo la sua proposta di una formula di pace già presentata al G20.
“Fra pochi giorni è Natale. In Ucraina lo celebreremo anche a lume di candela, e non per romanticismo. Non abbiamo l’elettricità e molti non hanno l’acqua. Ma non ci lamentiamo. La luce della nostra fede illuminerà il Natale”, osserva Zelensky ribadendo che quello che milioni di ucraini si augurano in questo momento è “la vittoria, solo la vittoria“.
Il presidente ha infine augurato a tutti “buon Natale e un buon anno nuovo vittorioso”, prima di regalare al Congresso una bandiera ucraina che sbandierava a Bakhumt firmata dalle forze di Kiev.
Alla Casa Bianca
Joe Biden, a margine dell’incontro della Casa Bianca: “Non sarete mai da soli”. “La lotta dell’Ucraina fa parte di qualcosa di più grande. Gli americani si oppongono ai bulli e lottano per la libertà”.
Zelensky, invece, si è soffermato sui Patriot: “rafforzeranno significativamente la nostra difesa aerea”. Per questo ringrazio “Congresso per il sostegno bipartisan”. Biden ha voluto precisare che “i sistemi Patriot saranno un asset critico per l’Ucraina nella sua difesa contro l’aggressione della Russia“. “L’invio di Patriot non è un’escalation, sono solo sistemi difensivi”. Il presidente americano ha voluto fare un inciso: “Non ho mai visto la Nato e l’Ue più unite di così”.
Zelensky sulla pace. “E’ difficile dire cosa è una pace giusta. Per me come presidente una pace giusta è nessun compromesso sulla sovranità, sulla libertà e sull’integrità territoriale del mio paese“.
Circa 2 miliardi di dollari in aiuti militari
Non ci saranno gli auspicati Atacms, i missili a lungo raggio in grado di colpire fino a 300 chilometri quindi potenzialmente anche in territorio russo, ma sistemi avanzati in grado di frenare i continui attacchi di Mosca sulle infrastrutture strategiche del Paese (i Patriot). Nel budget federale da 1.700 miliardi di dollari che deve essere approvato dal Congresso entro venerdì sono previsti anche 45 miliardi di aiuti all’Ucraina, superiori alla richiesta di 37 miliardi di dollari presentata da Biden. Finora, in aiuti militari, economici e umanitari, gli Usa hanno già fornito a Kiev circa 68 miliardi di dollari di finanziamenti. E non e’ un caso che il presidente americano riceva Zelensky alla fine dell’anno, prima che i repubblicani riassumano il controllo della Camera a gennaio. Il presidente americano vuole assicurarsi che il Congresso continui a sostenere in modo bipartisan e compatto l’Ucraina mettendo all’angolo quanti nel Grand old party hanno minacciato di non voler piu’ staccare “assegni in bianco” a Kiev.