Zelensky al Forum Ambrosetti: “Non cederemo territori, la pace richiede garanzie”

Durante il suo intervento, Zelensky ha discusso anche del bilaterale con il premier italiano Giorgia Meloni, incentrato sulla preparazione della conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina, prevista per il 2025 a Roma. Questo incontro è stato visto come cruciale per rafforzare le relazioni bilaterali e ottenere un sostegno concreto da parte dell’Italia per la ricostruzione del Paese. “Puntiamo a contenuti concreti che portino ad accordi reciproci e vantaggiosi“, ha dichiarato Zelensky, ribadendo l’importanza di partnership solide per il futuro dell’Ucraina.

Riguardo all’incursione ucraina nel Kursk, Zelensky ha difeso l’operazione come una necessaria azione preventiva per contrastare le forze russe che minacciavano le regioni di Kharkiv e Sumy. “A Kharkiv li abbiamo fermati, per Sumy abbiamo fatto un’azione preventiva“, ha spiegato il presidente, ribadendo che l’Ucraina non colpisce civili, a differenza delle truppe russe. Nonostante alcune critiche internazionali, Zelensky ha affermato che le relazioni con l’Italia restano solide e che il supporto da parte della NATO e degli Stati Uniti è stato essenziale.

Zelensky ha anche affrontato il tema del recente rimpasto all’interno del governo ucraino, inclusa la sostituzione del comandante delle forze armate. Ha spiegato che questi cambiamenti sono necessari per mantenere alta l’efficienza e la rapidità di risposta del Paese. “Non possiamo permetterci di rallentare quando la Russia accelera”, ha dichiarato, sottolineando che il cambiamento era inevitabile di fronte alla necessità di adattarsi a una guerra in corso.

Con le elezioni presidenziali americane del 2024 all’orizzonte, Zelensky ha espresso la volontà di presentare un piano di pace sia all’attuale presidente Joe Biden sia ai potenziali candidati Kamala Harris e Donald Trump. Il presidente ucraino ha dichiarato di volere rassicurazioni sul futuro supporto degli Stati Uniti, un fattore cruciale per il mantenimento della stabilità in Ucraina. “Gli ucraini sono preoccupati e vogliono sapere se avranno appoggio in futuro“, ha detto Zelensky, evidenziando la delicatezza del momento politico.

Riguardo alle recenti dichiarazioni del premier ungherese Viktor Orban, secondo cui sia Zelensky che Putin pensano che il tempo giochi a loro favore, il presidente ucraino ha risposto con scetticismo. Ha richiamato l’attenzione sulle esperienze passate, ricordando i fallimenti dei cessate il fuoco negoziati in precedenza con la Russia. “Qualsiasi pausa del conflitto senza garanzie per l’Ucraina darà solo tempo a Putin per preparare le sue truppe“, ha avvertito Zelensky, evidenziando che la Russia ha approfittato delle pause precedenti per rafforzare la propria posizione militare.

Zelensky ha poi nuovamente paragonato Putin a Hitler, avvertendo che l’aggressione russa potrebbe estendersi oltre i confini ucraini se non viene fermata. “Se l’Ucraina non reggerà, Putin avrà mano libera”, ha dichiarato, esortando l’Europa a non sottovalutare la minaccia. Ha inoltre difeso l’operazione ucraina nella regione di Kursk, sottolineando che l’obiettivo era colpire solo infrastrutture militari per prevenire ulteriori attacchi contro l’Ucraina.

Infine, Zelensky ha annunciato che il suo piano di pace sarà pronto per novembre e sarà condiviso con tutti i leader mondiali, inclusa la Federazione Russa. Il presidente ha ribadito che il piano sarà basato su una “pace giusta” e non su ultimatum, e che ogni eventuale compromesso dovrà rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina. “Non possiamo perdonare l’assassino che vorrebbe il 30% dell’Ucraina“, ha concluso Zelensky, ribadendo che la sovranità e la sicurezza del Paese non sono negoziabili.

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