Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per la prima volta apre a compromessi sul futuro status di territori come Crimea e Donbass, pur rifiutando l’ultimatum di Vladimir Putin. Nel frattempo Mosca viola sistematicamente i corridoi umanitari e minaccia lo stop di gas all’Europa all’ipotesi di un embargo al petrolio russo. L’Ucraina non si arrendera’ a Mosca evidenzia Zelensky, denunciando le promesse non mantenute dell’Occidente e usando toni duri nei confronti del Comitato internazionale della Croce Rossa che starebbe vietando di usare il suo emblema sui veicoli delle missioni umanitarie.
Nato. In visita in Lettonia, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg assicura la protezione di “ogni centimetro” del territorio alleato ma sottolinea “la responsabilita’ di garantire che il conflitto” non si diffonda oltre l’Ucraina, scenario che “porterebbe a una spirale fuori controllo”.
Cina. Al presidente francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz, Xi ha chiesto la “massima moderazione” per evitare che le tensioni sfuggano al controllo. La Cina ha indicato che tutti gli sforzi per la soluzione pacifica dovrebbero essere supportati, bocciando le sanzioni “che hanno un impatto negativo sulla stabilita’ della finanza globale”.
Il ministero degli Esteri ucraino denuncia che i russi hanno violato il cessate il fuoco tra Zaporizhzhia, dove c’e’ la centrale nucleare maggiore d’Europa, e Mariupol, sul Mar d’Azov, bombardando i civili in fuga. Ci sarebbero almeno 300mila persone in “ostaggio” a Mariupol, dove ieri un bambino sarebbe morto di disidratazione. Non ci sono al momento notizie di interferenze dalle evacuazioni nella regione di Kiev e a Sumy, a Est, dove pero’ all’alba si e’ consumata una nuova carneficina. Sotto il fuoco russo sono rimaste uccise almeno 21 persone, di cui due bambini. Evacuazioni dovrebbero essere in atto anche da Chernihiv e Kharkiv, citta’ in ginocchio e semi distrutte. Da quest’ultima pero’ il sindaco denuncia: “Siamo vittime di un genocidio, qui non c’e’ nessun corridoio umanitario“.
PROFUGHI. Due milioni sono i profughi che hanno gia’ varcato i confini europei e l’Organizzazione mondiale della sanita’ ha lanciato un allarme per le forniture mediche in Ucraina, ormai ridotte al minimo. Dal Vaticano il Papa per l’8 marzo rivolge il suo pensiero alle madri ucraine in fuga con i bambini.
Biden. Dopo aver consultato gli alleati europei, il presidente Usa ha deciso di vietare l’importazione dell’oil & gas russo ma “molti potrebbero non seguirci, noi possiamo fare passi che altri non fanno”. A Bruxelles si va verso un accordo sul tetto ai prezzi: “La Commissione esaminera’ tutte le possibili opzioni di misure di emergenza“. Il vicepremier russo Novak evoca l’ipotesi di chiudere i rubinetti del gasdotto Nord Stream 1: “Abbiamo ogni diritto di rispondere”. Anche Johnson vieta l’acquisto di petrolio russo. Draghi sente il presidente dell’Azerbaigian per rafforzare la cooperazione nel settore energetico.
La Shell oggi ha annunciato che non acquistera’ piu’ barili di petrolio dalla Russia.