Camion bomba spezza in due il ponte di Kerch
Un camion bomba è esploso sul ponte di Kerch, che collega la Russia alla Crimea, provocando un vasto incendio. Lo riporta la Tass citando il Comitato nazionale antiterrorismo della Russia. La notizia è stata appena battuta dall’Ansa.
A causa dell’esplosione, ha reso noto in un comunicato il Comitato, sette serbatoi di carburante di un treno merci hanno preso fuoco.
“Un camion proveniente dalla penisola di Taman è esploso sulla parte stradale del ponte di Crimea (detto anche ponte Kerch, ndr) alle 6:07 di oggi, causando l’incendio di sette serbatoi di carburante di un treno diretto in Crimea – si legge nella nota -. Due campate del ponte stradale sono parzialmente crollate”.
Il Comitato ha precisato che l’arco navigabile del viadotto non ha subito danni. Commentando l’esplosione, Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha scritto su Twitter: “Crimea, il ponte, l’inizio. Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto, tutto ciò che è stato rubato deve essere restituito all’Ucraina, tutto ciò che appartiene all’occupazione russa deve essere espulso”.
L’Armageddon nucleare evocato da Biden
Joe Biden avverte: Vladimir Putin “non scherza” e le sue più o meno velate minacce di utilizzare armi atomiche tattiche nel conflitto mettono il mondo di fronte alla prospettiva di un “Armageddon, per la prima volta dalla crisi dei missili a Cuba“. Biden ha precisato che Putin “non scherza quando parla del possibile uso di armi nucleari, chimiche o biologiche, perché il suo esercito è in difficoltà”. La situazione è così grave che può essere paragonata alla “minaccia di un Armageddon nucleare dai tempi di Kennedy” quando Usa ed ex Urss si sfidarono per via dei missili russi schierati a Cuba.
La Casa Bianca ha fatto sapere di “non avere indicazioni precise che la Russia si stia preparando ad usare l’arma atomica, ma la retorica irresponsabile di Putin rischia di creare un’escalation incontrollabile”L’Amministrazione Usa ha poi chiarito che non ci sono segnali di un attacco imminente mentre, secondo Zelensky lo zar starebbe già preparando il popolo russo allo “strike nucleare“.
Per l’Amministrazione Biden resta da capire quale possa essere la via d’uscita per Putin. Il segretario di Stato aericano Antony Blinken, nel tentativo di riportare alla via della pace ha detto: “siamo pronti a risolvere la guerra attraverso la diplomazia quando Mosca dimostrerà di essere seriamente intenzionata a percorrere questa strada”.
A gettare la benzina sul fuoco, i toni dell’ultimo messaggio di Zelensky: “Dal primo ottobre oltre 500 chilometri quadrati di territorio e dozzine di insediamenti sono stati liberati nella regione di Kherson, ma c’è ancora molto da sopportare e molto da fare. Verrà il giorno in cui riferiremo anche dei successi militari nella regione di Zaporizhzhia e parleremo della liberazione della Crimea”.
Zelensky, rimarca la dose: “Putin e i suoi“, ha denunciato in un’intervista alla Bbc, “stanno iniziando a preparare la società russa ad un potenziale attacco con armi nucleari: Non so se lo faranno, ma penso sia pericoloso anche solo parlarne”.
Al Cremlino nel giorno del 70esimo compleanno dello zar, si pone l’accento sul controverso intervento del leader ucraino in un think tank australiano, in cui avrebbe posto la necessità di attacchi preventivi delle Nato sul suolo russo per prevenire l’uso dell’atomica. Zelensky ha però poi chiarito che il suo ragionamento è stato male interpretato, ma tanto è bastato al Cremlino per affermare come la decisione di Putin di lanciare “l’operazione speciale sia stata corretta“.
Il ministro degli Esteri Serghey Lavrov ha accusato Kiev di “possibile uso di armi di distruzione di massa“. Il presidente ucraino ha evocato il “disastro nucleare” anche rivolgendosi ai leader europei riuniti a Praga, “a causa della cattura della centrale di Zaporizhzhia da parte delle truppe russe“, che oggi hanno bersagliato la città anche con droni kamikaze iraniani, scrive l’Ansa.
L’Europa ha risposto ribadendo il sostegno a Kiev, con il via libera ad una missione di addestramento Ue per l’Ucraina. Emmanuel Macron ha annunciato “un fondo speciale da 100 milioni che permetterà a Kiev di acquistare materiale bellico direttamente dai nostri industriali”.
Il presidente dell’europarlamento Roberta Metsola ha chiesto l’invio immediato di “armi pesanti e carri armati” agli ucraini.
Il turco Erdogan ha parlato ancora una volta al telefono con lo zar, a cui ha spiegato che la “Turchia è pronta a contribuire alla ricerca di una soluzione pacifica“. Ricevendo un ringraziamento per i suoi sforzi di “mediazione”, già decisivi per risolvere la crisi del grano.