Zelensky: “dal G7 chiaro sostegno all’Ucraina”

di Aniello Fasano

Il presidente ucraino, giunto nel pomeriggio a Borgo Egnazia, nel brindisino, ha ricevuto rassicurazioni dai leader del G7 sull’accordo raggiunto per 50 miliardi di dollari a favore dell’Ucraina, attraverso l’utilizzo dei profitti dei beni russi congelati nei vari Paesi dell’Unione. I diplomatici hanno lavorato per settimane a un piano da presentare al G7, basato sul progetto del prestito di cinquanta miliardi, che però non andrà a pesare sulle economie nazionali. Il prestito, infatti, sarà rimborsato grazie agli interessi generati dai beni russi congelati in Europa dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Nel frattempo Zelensky ha firmato accordi di sicurezza con Usa e Giappone e con il primo ministro britannico Rishi Sunak, che ha annunciato nuovi aiuti per 309 milioni di dollari.

Arrivo del presidente Zelensky al G7 in Puglia – Italia

Sempre oggi si è svolta a Bruxelles la riunione dei ministri della Difesa della Nato, dove è stato  concordato un nuovo piano per fornire assistenza alla sicurezza a lungo termine e addestramento militare all’Ucraina. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, ha dichiarato che “le forze armate ucraine assediate hanno bisogno di una prevedibilità a lungo termine sul tipo di armi, munizioni e fondi che possono aspettarsi di ricevere”.

Stoltenberg sostiene che “l’idea è quella di ridurre al minimo il rischio di lacune e ritardi come   è successo all’inizio di quest’anno“, il ritardo, ha detto, “è una delle ragioni per cui i russi non sono ora in grado di avanzare e di occupare effettivamente più terra in Ucraina”.

Nel frattempo la capacità dell’Ucraina di attaccare oltre confine russo sta avendo un “grande effetto psicologico”, dice un colonnello ucraino al giornale The Independent. Il colonnello, che preferisce rimanere nell’anonimato, afferma che “la decisione di Joe Biden di revocare parzialmente le restrizioni sull’uso di armi fornite dagli americani all’interno della Russia ha già prodotto risultati drammatici nel contribuire a fermare l’avanzata delle forze di Vladimir Putin intorno alla regione nord-orientale di Kharkiv e ha fatto riflettere due volte le truppe di Mosca prima di assalire la vicina area di Sumy. La nuova capacità di Kiev di colpire circa 40 km, attraverso il confine con la Russia utilizzando armi statunitensi, ha contribuito a fermare i soldati nemici sul loro cammino nella città di confine di Vovchansk. Gran parte della città, che ha visto alcuni dei più feroci combattimenti legati all’attacco transfrontaliero della Russia, era stata presa dalle truppe russe, prima che le forze ucraine riuscissero a rallentare e poi a fermare la loro avanzata”, ha detto il colonnello. “Le nostre forze li hanno in parte respinti, anche se detengono ancora circa la metà di Vovchansk, gran parte della quale è ora distrutta. Ma hanno conquistato circa 70 chilometri quadrati di territorio e non sappiamo quando saremo in grado di respingerli oltre il loro confine”.

Kiev sarebbe intenzionata ad utilizzare anche i missili americani ATACMS (300 Km di gitatta) estremamente precisi per colpire obiettivi militari ovunque e senza limiti di distanza in profondità oltre il confine, ma finora sono stati autorizzati solo per l’uso nel territorio ucraino occupato dai russi, come la Crimea. “Se le restrizioni sull’uso delle armi in Russia venissero ulteriormente rimosse e potessimo usare missili a lungo raggio come gli ATACM, allora potremmo trasformare la vita dei russi in un incubo”.

La reazione di Mosca agli Stati Uniti e ad altre Nazioni che hanno allentato le regole sull’uso delle armi in Russia è stata furiosa. Putin e altri funzionari di alto rango hanno minacciato ritorsioni, compresi possibili attacchi nucleari tattici, contro i Paesi che forniscono armi all’Ucraina.

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