Il premier britannico Rishi Sunak e quello olandese Mark Rutte hanno annunciaro ieri di voler costituire una coalizione disposta a consegnare gli F-16 all’Ucraina. Secondo alcune indiscrezioni riportate da corsera potrebbero aderire, Danimarca, Belgio, Norvegia,’Polonia, Romania e Grecia. L’F-16 ad oggi è l’unico velivolo in grado di operare in un contesto come quello ucraino. Per di più l’addestramento dei piloti è molto più agevole, si sono già offerte per il training Francia e Inghilterra.
Nel frattempo sul terreno si registra il confronto tecnologico tra i missili ipersonici russi Khinzal e le batterie americane Patriot. Dei sei missili Khinzal lanciati almeno uno ha colpito con successo una postazione Patriot, la notizia è stata data direttamente dagli americani: “è stata danneggiata, ma non distrutta“, ha precisato un funzionario dell’Amministrazione Usa alla Cnn.
La pressante richiesta dei caccia dovrebbe essere ribadita anche oggi da Zelensky a Reykjavik, in Islanda, in occasione del summit del Consiglio d’Europa. Al summit dovrebbe essere istituito anche un registro dei danni provocati da Mosca in Ucraina.
Il nodo rimane, però, per dare il via alla consegna degli F-16, progettati e costruiti da Lookheed Martin e General Dynamics. Ad oggi sono 25 i paesi ad aver acquisito il sistema dopo l’approvazione dell’Amministrazione e del Congresso Usa. Al momento nessuno dei 25 paesi può trasferire i caccia senza il placet americano. Un pò come è avvenuto per i carri armati tedeschi Leopard 2.
Le reticenze americane derivano dal fatto che potrebbe concretizzarsi un’escalation incontrollabile laddove un missile lanciato da un F-16 colpisse il territorio russo. E’ pure vero che però all’interno i repubblicani premono sulla Casa Bianca per accontentare le richieste dei militari ucraini.
La questione verrà sicuramente trattata al prossimo G7 di Hiroshima, in Giappone previsto per questo week-end. I sette grandi potrebbero, quindi, decidere di accontentare la richiesta di Zelensky che ammonta a circa 50 velivoli F-16.
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