🎥 Zuckerberg maestro di comunicazione di crisi di fronte a senatori Usa “anziani” che non comprendono i social network

   

(di Massimiliano D’Elia) La colpa è solo mia e me ne assumo la responsabilità in prima persona e non ho intenzione di rassegnare le dimissioni. Così Mark Zuckerberg,  l’Amministratore delegato e fondatore di Facebook di fronte alle commissioni riunite del commercio e della giustizia del Senato Usa. Le note vicende che hanno investito il social più famoso e’ diffuso al mondo hanno fatto si che il Senato Usa, più per prassi che necessità, sia dovuto intervenire per dare all’opinione pubblica una parvenza di intervento su una vicenda che per molti, secondo i sondaggi effettuati, non ha leso affatto l’affezione degli utenti al social network.

L’audizione pubblica di Zuckerberg ha poi evidenziato aspetti davvero interessanti che fanno scuola nel settore della “comunicazione di crisi”.

La strategia di comunicazione, durante una crisi in atto, per non perdere l’appeal con gli utenti e soprattutto tranquillizzare le società pubblicitarie e’ stata da manuale.  Fin da subito l’abile Mark Zuckerberg ha assunto in prima persona tutta la responsabilità senza perdere tempo e lasciare spazio a congetture mediatiche. Ieri, ugualmente, ha messo la propria “faccia” e reputazione assumendosi l’intera responsabilità e facendo sapere che avrebbe collaborato con le autorità per nuove leggi a tutela dei consumatori e che il suo staff già stava lavorando sodo per risolvere e ridurre al minimo  l’utilizzo dei dati di Facebook da parte di terze parti, ovvero di sviluppatori di sistema esterni.

Poi e’ stato evidente a tutti, un altro aspetto, ovvero che i senatori americani piu’ anziani abbiano stentato  a comprendere fino in fondo il mondo di Facebook e le modalita’ dei suoi meccanismi. Un gap generazionale evidente durante l’audizione di Mark Zuckerberg, mai prima d’ora il senato degli Stati Uniti aveva dimostrato la sua “senilita’”, sentenzia il Time notando come l’eta’ media di questa legislatura sia di 63 anni, ovvero il consesso piu’ vecchio della storia americana. Dovevano “grigliarlo”, afferma la Cnn, ma alla fine lo hanno solo lievemente arrostito: l’analfabetismo tecnologico degli anziani senatori ha salvato il giovane Mark. Un esempio per tutti quello dell’ottantaquattrenne senatore repubblicano dello Utah Orrin Hatch che chiede inquisitorio come sia sostenibile un modello di business in cui gli utenti non paghino per i servizi. “Senatore, abbiamo la pubblicita’”, risponde Zuckerberg, sereno e ovvio. “E’ stato come osservare tuo nonno che cerca di capire come abbiano messo internet nel tuo nuovo Macbook Pro” dice impietoso Chris Cillizza, analista politico della Cnn. Ovviamente molte delle domande dei senatori sono state pungenti e precise, ma per Cillizza parte delle questioni erano state scritte probabilmente dai membri piu’ giovani e preparati.

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